Dalla necessità imperativa di intervenire sul territorio per la messa in sicurezza dei beni pubblici dismessi, occorre individuare nuove strategie e strumenti in grado di dare concrete prospettive per uscire da questa prolungata situazione di emergenza, eliminando l’inefficienza e la pesantezza burocratica con cui ci si scontra quotidianamente, diventando attori attivi nel processo di Rigenerazione Urbana Sostenibile.
Il tema della rigenerazione urbana sostenibile, a causa dell’esaurimento delle risorse energetiche e del cattivo stato del patrimonio edilizio edificato nel dopoguerra, è il tema prioritario nelle politiche di sviluppo dei prossimi anni: contenere i consumi di nuovo territorio, in fronte alla liberalizzazione di altre aree urbanizzate, da trasformare in servizi e luoghi di incontro.
Nelle città sempre più disgregate e inquinate, la riqualificazione delle periferie e dei centri storici deve essere il punto di partenza per poter dare una svolta a una situazione precaria sia a livello edilizio che ambientale. L’assenza di spazi pubblici di qualità, il consumo del suolo pubblico che ha raggiunto il livello di guardia, il costo energetico, lo smaltimento dei rifiuti e dei materiali non riciclabili, hanno determinato la consapevolezza nei cittadini della necessità di interventi e soluzioni ecosostenibili. I Beni localizzati in aree strategiche, che non forniscono più ricchezza o utilità alla collettività ma che, se opportunamente valorizzati e gestiti possono produrre grandi benefici, sia economici che sociali, rappresentando un patrimonio da utilizzare come volano strategico per attivare attraenti sviluppi territoriali e opportunità locali.
La riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente è una priorità per garantire ai cittadini la qualità e la sicurezza dell’abitare e, oltre a promuovere la ricerca e l’innovazione tecnologica, può essere un importante volano economico per il settore delle costruzioni, affermando così il ruolo del progetto di rigenerazione come strumento di politiche di welfare e di sviluppo dei valori culturali e sociali del territorio italiano: architettura e ingegneria devono rispondere a queste nuove esigenze, tornando così a rappresentare uno strumento di sviluppo civile del Paese, interpretando, attraverso la qualità dei progetti, le nuove esigenze dei cittadini, tenendo presente che un progetto così complesso richiede competenze e funzioni diverse. Richiede sinergia con istituzioni, università, urbanisti, associazioni ambientaliste e costruttori, nonché con tutti i gruppi sociali portatori di interessi, il sistema bancario, i sindacati e le forze culturali.
Proprio per questo, l’Associazione Octopus è nata come Rete, in grado di gestire, coordinare e pianificare il lavoro di tutte le parti coinvolte nel processo di Rigenerazione Urbana. Tutti uniti nella convinzione che non vi sia altro modo per tentare il riequilibrio della città, del territorio e della tutela del paesaggio, se non avviare un ampio piano di riqualificazione e ristrutturazione di qualità, attraverso uno straordinario processo di rigenerazione urbana.