La generazione di energia elettrica rinnovabile a partire dal moto ondoso del mare, è possibile attraverso il lavoro sostenibile da parte di piattaforme oleodinamiche.
L’idea è quella di catturare l’energia della spinta delle onde attraverso dei galleggianti, i quali risultano collegati direttamente ad una leva libera di oscillare verso il basso e verso l’alto. Il movimento viene poi sfruttato da un cilindro oleodinamico che, proprio come farebbe una pompa, spara ad altissima pressione l’olio verso un generatore di corrente elettrica. Più forti e frequenti sono le onde, maggiore è la pressione dell’olio e quindi l’energia elettrica generata.
Numerosi sono gli studi effettuati ed i prototipi realizzati, anche italiani, ma ad oggi solo le piattaforme Wave Star (Danesi) sono operative e stanno producendo energia elettrica a pieno regime. Non si tratta di impedimenti tecnici, il sistema è molto semplice, piuttosto parliamo di burocrazia ed interessi economici contrari allo sviluppo di una tecnologia totalmente sostenibile. La tecnologia infatti, si basa su degli impianti posizionati ortogonalmente rispetto al movimento del modo ondoso. Essendo i galleggianti a contatto con l’acqua in modo sfalsato, il periodo di mancata oscillazione di una singola leva viene coperto dal periodo produttivo di un secondo galleggiante, così da avere una piattaforma perennemente a regime.
Per garantire alle piattaforme una lunga durata ed una continua efficienza, sono state dotate di un peculiare sistema di protezione: nell’eventualità in cui, a causa di una tempesta, il mare dovesse risultare fin troppo mosso, i galleggianti vengono infatti issati ben al di sopra del moto ondoso: «l’energia dal moto ondoso avrà un ruolo cruciale nell’assicurare al mondo un adeguato rifornimento energetico, ma solo le macchine che sapranno resistere alle più forti tempeste marine potranno sopravvivere a lungo in mezzo alle onde».
Questa tecnologia fino ad oggi è stata sviluppata pensando alla creazione di centrali poste a circa 300 metri dalla riva e raggiungibili mediante dei pontili. L’idea di Octopus è quella di creare dei sistemi di dimensioni ridotte da installare lungo le opere foranee e le dighe di sopraflutto dei porti. La presenza di tali infrastrutture lungo le coste è notevole, si pensi ai porti commerciali o a quelli turistici, inoltre considerando gli elevati consumi energetici di cui necessitano, una soluzione di questo tipo è risolutiva sia per abbattere i costi di gestione, sia per soddisfare il fabbisogno energetico dei Comuni limitrofi con un sistema totalmente sostenibile.
«Vogliamo dare energia ad un nuovo modo di pensare, progettando soluzioni pulite ed eleganti, capaci di soddisfare il fabbisogno energetico tutelando la Terra».