Nonostante le proteste internazionali, il Giappone riprenderà la caccia alle balene a fini commerciali il primo luglio. A dicembre il paese aveva lasciato l’International Whaling Commission (IWC), l’organizzazione internazionale che si occupa di regolare la caccia alle balene nel mondo.
La decisione era già stata annunciata dal governo giapponese che aveva cercato di ottenere il permesso di tornare a cacciare le balene restando all’interno dell’IWC. Il tentativo è fallito, ma purtroppo sappiamo bene che in tutti questi anni il Giappone non ha mai smesso di uccidere i cetacei. Nascondendosi dietro cavilli burocratici e vuoti legislativi, il paese ha sempre cacciato, nascondendo i massacri come missioni di ricerca scientifica.
Adesso l’agenzia Kyodo che cita fonti locali di pescatori nella cittadina di Kushiro, nell’isola più a nord dell’arcipelago dice che il primo luglio si tornerà a cacciare nella regione dell’Hokkaido.
Tokyo fa sapere che la caccia avverrà nelle acque della propria zona esclusiva economica (Zee), e non più nell’Oceano antartico, aggiungendo che le navi rispetteranno i limiti sulle quote di pesca per accertarsi che la popolazione dei cetacei non diminuisca.
Ma sul perché il Giappone voglia continuare a cacciare non è del tutto chiaro, considerando che il consumo di carne di balena è diventato poco popolare e addirittura è in declino, al punto che negli ultimi anni, è proprio il governo a finanziare il settore che non riesce ad auto – sostenersi.
Articolo di GreenMe