Roma possiede il più grande patrimonio immobiliare al mondo abbandonato o privo di manutenzione, in particolar modo le aree verdi della Capitale, sono spesso oggetto di incuria o di azioni sconsiderate come l’abbattimento di alberature sane, di vitale importanza per la salute dei suoi cittadini. Spesso dietro tali attività, si nasconde l’impossibilità di attuare dei piani di manutenzione efficaci, per mancanza di personale o di fondi, o più semplicemente si ignora l’importanza del verde per la città.
Nella maggior parte dei casi poi, i parchi e le aree verdi di Roma divengono teatro di scene di microcriminalità, aggiungendo al problema su citato quello della sicurezza.
Nello specifico, un “Bosco Urbano” tecnicamente è:
“Pozzi di assorbimento di carbonio”, così possono essere definiti i boschi urbani che nelle nostre città assolvono al difficile compito di contrastare i cambiamenti climatici e preservare la salute dei cittadini. I boschi urbani rientrano nella definizione di “carbon sink”, cioè “attività, processi, o meccanismi di rimozione di biossido di carbonio (CO2) dall’atmosfera”, secondo le indicazioni dell’UNFCCC dell’Onu. L’anidride carbonica (CO2) causata dalle attività dell’uomo, si sa, provoca un «effetto serra» e causa l’innalzamento della temperatura media del pianeta. Il compito di smaltire grandi quantità di biossido di carbonio è assolto naturalmente dalla fotosintesi clorofilliana, proprio per questo piantare e preservare foreste da deforestazioni e incendi è uno dei metodi più semplici ed economici per contrastare i cambiamenti climatici. Basti pensare che l’UNFCCC calcola che un albero assorbe ogni anno in media circa 10kg di CO2. Non a caso, il Protocollo di Kyoto, il trattato internazionale in materia ambientale, sostiene che la mitigazione climatica si possa realizzare non soltanto attraverso misure di prevenzione e riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche con attività per la promozione dell’assorbimento forestale compensativo di CO2: riforestazione, piantare alberi su terreni che erano già occupati da piante ma che hanno subito la deforestazione; afforestazione, piantare alberi su terreni che non sono mai stati forestali.
Il progetto prevede l’adozione delle aree verdi abbandonate, la rigenerazione mediante manutenzione e piantumazione di nuove alberature, il monitoraggio delle aree per preservarle da scene di microcriminalità e degrado.
Da un lato quindi, rigenerare ed effettuare una regolare manutenzione dell’esistente, dall’altro realizzare una capillare piantumazione sul territorio. I tempi di realizzazione per un trasporto sostenibile interrato, nella Capitale, sembrerebbero essere molto lunghi quindi, i boschi urbani divengono l’unico strumento di compensazione alle emissioni di CO2 generate dal traffico. Inoltre all’innalzamento del livello delle polveri sottili, corrisponde un aumento delle patologie respiratorie sul territorio.
Inizia così, la trasformazione di Roma in una città Green.